Questo settore di attività viene gestito dal Dottore Forestale del nostro staff e comprende la gestione dell’albero a 360°, dal processo di valutazione di stabilità e gestione del rischio arboreo alla prescrizione degli interventi colturali da eseguire sugli alberi.
– Valutazione di stabilità degli alberi e gestione del rischio arboreo
La regola generale della responsabilità civile (dettata dall’art. 2043 c.c.), stabilisce che qualsiasi fatto doloso o colposo che cagioni ad altri un danno ingiusto, obbliga colui che lo ha commesso a risarcire il danneggiato. Il proprietario o conduttore a qualsiasi titolo del fondo è pertanto responsabile delle cose che ha in custodia, inclusi gli alberi.
La perizia attestante la valutazione di stabilità, la corretta gestione eseguita secondo quanto prescritto dal tecnico valutatore, sono gli aspetti essenziali per dimostrare che il proprietario o conduttore a qualsiasi titolo del sito dove sono radicati gli alberi ha agito con diligenza e perizia nella cura e custodia del bene.
La valutazione delle condizioni vegetative, fitosanitarie e di stabilità viene eseguita facendo ricorso al rilievo dei segni e dei sintomi di difetti visibili, con lo scopo di attribuire all’albero oggetto dell’indagine, o sua porzione, la propensione al cedimento.
Questo settore di attività viene gestito dal Dottore Forestale del nostro staff e comprende la gestione dell’albero a 360°, dal processo di valutazione di stabilità e gestione del rischio arboreo alla prescrizione degli interventi colturali da eseguire sugli alberi.
– Valutazione di stabilità degli alberi e gestione del rischio arboreo
La regola generale della responsabilità civile (dettata dall’art. 2043 c.c.), stabilisce che qualsiasi fatto doloso o colposo che cagioni ad altri un danno ingiusto, obbliga colui che lo ha commesso a risarcire il danneggiato. Il proprietario o conduttore a qualsiasi titolo del fondo è pertanto responsabile delle cose che ha in custodia, inclusi gli alberi.
La perizia attestante la valutazione di stabilità, la corretta gestione eseguita secondo quanto prescritto dal tecnico valutatore, sono gli aspetti essenziali per dimostrare che il proprietario o conduttore a qualsiasi titolo del sito dove sono radicati gli alberi ha agito con diligenza e perizia nella cura e custodia del bene.
La valutazione delle condizioni vegetative, fitosanitarie e di stabilità viene eseguita facendo ricorso al rilievo dei segni e dei sintomi di difetti visibili, con lo scopo di attribuire all’albero oggetto dell’indagine, o sua porzione, la propensione al cedimento.
La gestione alberature prevede che qualora la sola indagine visiva non sia sufficiente a delineare il quadro diagnostico è opportuno far ricorso ad approfondimenti di indagine strumentale. Tali indagini vengono svolte per stimare il fattore di sicurezza alla rottura del tronco e della ramificazione o per la valutazione della resistenza allo sradicamento dell’apparato radicale. Nel primo caso si ricorre alla tomografia sonica ed elettrica, nel secondo alla prova di trazione controllata o mediante analisi dinamica con accelerometri.
Con la valutazione di stabilità viene stimato il grado di pericolo, quindi la probabilità che si verifichi il cedimento dell’albero o una sua porzione; la pericolosità è una proprietà intrinseca di un individuo, indipendente dal luogo in cui è radicato. Attraverso l’integrazione di tale parametro con il fattore di danno, ovvero delle dimensioni di ciò che è oggetto del cedimento, e con il fattore di contatto, ovvero la vulnerabilità dell’area di potenziale caduta, si ottiene il livello di rischio, cioè la probabilità di provocare un danno. La determinazione del livello di rischio è il parametro che permette di definire gli interventi colturali di mitigazione a cui sottoporre gli alberi, quindi della loro corretta gestione.
La gestione alberature prevede che qualora la sola indagine visiva non sia sufficiente a delineare il quadro diagnostico è opportuno far ricorso ad approfondimenti di indagine strumentale. Tali indagini vengono svolte per stimare il fattore di sicurezza alla rottura del tronco e della ramificazione o per la valutazione della resistenza allo sradicamento dell’apparato radicale. Nel primo caso si ricorre alla tomografia sonica ed elettrica, nel secondo alla prova di trazione controllata o mediante analisi dinamica con accelerometri.
Con la valutazione di stabilità viene stimato il grado di pericolo, quindi la probabilità che si verifichi il cedimento dell’albero o una sua porzione; la pericolosità è una proprietà intrinseca di un individuo, indipendente dal luogo in cui è radicato. Attraverso l’integrazione di tale parametro con il fattore di danno, ovvero delle dimensioni di ciò che è oggetto del cedimento, e con il fattore di contatto, ovvero la vulnerabilità dell’area di potenziale caduta, si ottiene il livello di rischio, cioè la probabilità di provocare un danno. La determinazione del livello di rischio è il parametro che permette di definire gli interventi colturali di mitigazione a cui sottoporre gli alberi, quindi della loro corretta gestione.
La potatura degli alberi rientra nella gestione alberature ed è un intervento colturale che ha carattere di straordinarietà. La potatura viene in genere assimilata alla capitozzatura, pratica ormai superata per le gravi conseguenze a livello fisiologico e patologico che determina. Già in fase preliminare i nostri tecnici illustrano al cliente gli interventi più indicati in relazione alla specie, all’età fisiologica e alle patologie dell’albero.
Gli interventi di potatura e abbattimento vengono eseguiti con piattaforme aeree o con la tecnica del tree-climbing, in relazione alla tipologia del lavoro da eseguire e dell’accessibilità dell’area a mezzi meccanici. Nel caso in cui il taglio delle varie porzioni dell’albero può causare potenziali danni a manufatti, facciamo ricorso alla tecnica dell’abbattimento controllato.
Per gli abbattimenti seguiamo l’intero iter autorizzativo in ottemperanza alle normative locali (regolamenti comunali) e nazionali (in aree sottoposte a vincoli storico, paesaggistico e idrogeologico).
La potatura degli alberi rientra nella gestione alberature ed è un intervento colturale che ha carattere di straordinarietà. La potatura viene in genere assimilata alla capitozzatura, pratica ormai superata per le gravi conseguenze a livello fisiologico e patologico che determina. Già in fase preliminare i nostri tecnici illustrano al cliente gli interventi più indicati in relazione alla specie, all’età fisiologica e alle patologie dell’albero.
Gli interventi di potatura e abbattimento vengono eseguiti con piattaforme aeree o con la tecnica del tree-climbing, in relazione alla tipologia del lavoro da eseguire e dell’accessibilità dell’area a mezzi meccanici. Nel caso in cui il taglio delle varie porzioni dell’albero può causare potenziali danni a manufatti, facciamo ricorso alla tecnica dell’abbattimento controllato.
Per gli abbattimenti seguiamo l’intero iter autorizzativo in ottemperanza alle normative locali (regolamenti comunali) e nazionali (in aree sottoposte a vincoli storico, paesaggistico e idrogeologico).
Il consolidamento degli alberi è una pratica utilizzata per ridurre la propensione al cedimento di un albero o di una sua porzione. Tali interventi devono essere progettati per il singolo albero in relazione ai difetti da mitigare ed eseguiti da operatori opportunamente formati.
Le tecniche di consolidamento possono essere le più varie, più o meno invasive, e possono riguardare l’apparato radicale (mediante ancoraggio della zolla o puntellamento del tronco), il tronco, il castello e la ramificazione. Il consolidamento in quota, per esempio, permette di ridurre la propensione al cedimento della ramificazione senza eseguire potature invasive che alterano la fisiologia dell’individuo e il valore estetico dell’albero, attraverso l’installazione di cavi statici e/o dinamici.
Il consolidamento degli alberi è una pratica utilizzata per ridurre la propensione al cedimento di un albero o di una sua porzione. Tali interventi devono essere progettati per il singolo albero in relazione ai difetti da mitigare ed eseguiti da operatori opportunamente formati.
Le tecniche di consolidamento possono essere le più varie, più o meno invasive, e possono riguardare l’apparato radicale (mediante ancoraggio della zolla o puntellamento del tronco), il tronco, il castello e la ramificazione. Il consolidamento in quota, per esempio, permette di ridurre la propensione al cedimento della ramificazione senza eseguire potature invasive che alterano la fisiologia dell’individuo e il valore estetico dell’albero, attraverso l’installazione di cavi statici e/o dinamici.
Gran parte dei problemi legati allo sviluppo vegetativo sono determinati da anomalie riconducibili all’interazione tra il terreno e le radici. Il dilavamento dei nutrienti del terreno, la continua asportazione del substrato organico dal suolo, il progressivo compattamento favoriscono l’alterazione delle caratteristiche chimiche, fisiche e biologiche del terreno. A tutto ciò si aggiunge il fenomeno denominato “stanchezza del terreno”, dovuta alle sostanze allelopatiche correlate all’accumulo dei residui della pianta.
La perdita di efficienza dell’apparato radicale determina il rallentamento metabolico e il minor accumulo di biomassa, anticipando il declino fisiologico della parte epigea.
Gli interventi da effettuare dipendono dal valore ornamentale o affettivo dell’albero, dal suo stato vegetativo e fitosanitario, e si articolano dal semplice intervento di nutrizione e inoculo di micorrizze e/o funghi antagonisti mediante la tecnica del palo iniettore, all’arieggiamento del terreno, alla rigenerazione dell’apparato radicale mediante deframmentazione del terreno con la tecnica dell’air-spade.
Gran parte dei problemi legati allo sviluppo vegetativo sono determinati da anomalie riconducibili all’interazione tra il terreno e le radici. Il dilavamento dei nutrienti del terreno, la continua asportazione del substrato organico dal suolo, il progressivo compattamento favoriscono l’alterazione delle caratteristiche chimiche, fisiche e biologiche del terreno. A tutto ciò si aggiunge il fenomeno denominato “stanchezza del terreno”, dovuta alle sostanze allelopatiche correlate all’accumulo dei residui della pianta.
La perdita di efficienza dell’apparato radicale determina il rallentamento metabolico e il minor accumulo di biomassa, anticipando il declino fisiologico della parte epigea.
Gli interventi da effettuare dipendono dal valore ornamentale o affettivo dell’albero, dal suo stato vegetativo e fitosanitario, e si articolano dal semplice intervento di nutrizione e inoculo di micorrizze e/o funghi antagonisti mediante la tecnica del palo iniettore, all’arieggiamento del terreno, alla rigenerazione dell’apparato radicale mediante deframmentazione del terreno con la tecnica dell’air-spade.
La gestione alberi monumentali è complessa e comporta studi molto approfonditi. Non è possibile a priori stabilire un protocollo di intervento in quanto ogni individuo ha una propria dinamica di sviluppo.
Gli interventi da eseguire possono essere i più vari, dalla rigenerazione dell’apparato radicale al consolidamento della ramificazione, dalla nutrizione alla potatura di restauro conservativo della chioma.
La gestione alberi monumentali è complessa e comporta studi molto approfonditi. Non è possibile a priori stabilire un protocollo di intervento in quanto ogni individuo ha una propria dinamica di sviluppo.
Gli interventi da eseguire possono essere i più vari, dalla rigenerazione dell’apparato radicale al consolidamento della ramificazione, dalla nutrizione alla potatura di restauro conservativo della chioma.
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